venerdì 10 aprile 2009

"Ma perché stupisce meraviglia l’idea di persone scomparse, senza che nessuna ne abbia fatto la denuncia?"


a Orazio Vasta:
Sono da anni vicina al mondo dell'immigrazione e con gli immigrati lavoro in iniziative, manifestazioni, e in un giornale.
Ho anch'io pensato subito agli "invisibili" del terremoto, sapendo quanti sono venuti in Italia e non sono ancora regolari, chissà, mi sono detta, quanti sono quelli che non risultano "dispersi".
Il loro destino mi ha fatto soffrire.
Volevo però aggiungere che purtroppo ho aspettato invano un messaggio di solidarietà da parte delle numerose associazioni di migranti, albanesi, romeni, marocchini, senegalesi ecc. che risiedono e lavorano (in un modo o nell'altro..) in Italia.
Noi li consideriamo nostri concittadini, ma loro?
Non siamo riusciti a farci amare abbastanza?
RAFFAELLA BOTTO
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Questi” Invisibili” perché mai esistiti...
Quando una reazione è aggressiva,di solito ,è perché è andata troppo vicina alla verità..
Ma perché stupisce meraviglia l’idea di persone scomparse, senza che nessuna ne abbia fatto la denuncia?
Perché ci meravigliamo?..
Basterebbe girare per i quartieri delle nostre città, per vedere come e in quanti vivono gli extracomunitari e non, gli “Invisibili” appunto.
Ma ricordiamoci di Milano e dei cinesi che dormivano nell’albergo sotterraneo…
Gli operai messi in regola? Per usare una frase di Saviano: “quando muoiono gli operai, muoiono sempre il primo giorno di lavoro”. Perché…..?
Gli affitti dichiarati?
Sarebbe come auto- denunciarsi, allora ecco che è meglio nascondere.. Queste persone, trattate come mai esistiti come “ invisibili”, scappavano già da terre martoriate……
“L'Italia non è un Paese sotto-sviluppato dell'Africa. L'Italia non è un Paese dei Balcani. L'Italia è un Paese civile ed europeo,democratico e dalle radici cristiane.” Dichiara il Dott. Giovanni Genovese..
Come può dichiarare l’Italia un Paese Europeo, Democratico , dalle radici cristiane e poi offendere così l’Africa ed i Balcani e le sue genti?
Se civile significa vedere morire quasi 300 persone per non aver rispettato le minime norme antisismiche...
Se per civile significa annientare la vita di interi paesi ..
Se civile e cristiano significa pensare esclusivamente al proprio interesse personale…
Se per cristiano si intende far vivere negli scantinati gli immigrati, clandestini e non...
Allora, Io non voglio essere ne Civile ne Cristiana..
Io voglio essere un “Imbecille”.
PATRIZIA FOLLARI
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Gli immigrati invisibili....
Credo che di immigrati invisibili ce ne siano in tutt'Italia e siano moltissimi. Girando per le citta' del nord, ne trovo in ogni angolo....soprattutto guando vuoi e puoi fermarti a chiaccherare con loro.
Quello che mi fa piu' rabbia e' quando vieni a conoscenza del loro stato , cosi precario,perche' lavorano molto e tutto in nero.
Noi cerchiamo di parlare con la gente (italiana)per farli mettere" in regola" e dar loro la dignita' che gli aspetta di diritto, rispondono che non conviene metterli "a posto".
A loro sta bene cosi....
Ne hanno bisogno per farli lavorare pero' non li rispettano.
Ecco allora spiegato" gli invisibili" dell'Aquila....
Sarebbe come autodenunciarsi...
Anzi mi viene il dubbio che il premier Berlusconi non abbia voluto gli aiuti di volontariato straniero propio per questo motivo....
Esagero ???? Mha! penso di no.
Un caloroso pensiero a tutti gli "invisibili" morti per il terremoto all'Aquila ,con "Ciao a voi , arrivederci un giorno".
ALFONSINA MARTINET
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Fonte: http://www.albanianews.it/ ,commenti all'articolo "Terremoto in Abruzzo e gli immigrati 'invisibili' "di Orazio Vasta

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Ciao Orazio,Rispondo a Raffaella Botto.
Parlo da albanese che sono.
Cara Raffaella!
In questi momenti coinvolgenti per tutti noi (senza distinzione italiani o stranieri, perchè viviamo in Italia e questo dolore ha toccato tutti, sono delle ferite per tutti noi), sarebbe meglio con buon senso e soprattutto nel rispetto del dolore e del momento che un intero paese vive, di non guardare le formalità superficialmente.
Io vivo tra italiani e albanesi, e porto la mia testimonianza che la tragedia è stata vissuta profondamente dalla comunità albanese (come del resto penso anche dalle altre comunità). La reazione e la riflessione è stata vissuta e sentita pienamente, nè più nè meno dell'animo di un italiano, ed è questo che conta prima di tutto e non le formalità (c'è chi li fa, ma c'è chi li sente veramente).
iornali per gli albanesi in Italia (per non parlare quelli in Albania per giorni interi media e masmedia), hanno scritto e partecipato animamente sulla tragedia.
Abbiamo dato in nostro piccolo contributo (quello che può ogn'uno di noi) perchè amiamo e soffriamo insieme con gli italiani da anni qui e viviamo con testa e anima in questo paese malgrado i problemi.
Mi dispiace che lei mette in dubbio il nostro amore per gli italiani (bisogna venire in Albania a questo punto per capire quanto gli italiani sono amati dagli albanesi; se facessi la "cattiva" le direi, mi viene spontaneo: non so quanto gli italiani amano gli albanesi..).
Ma non è il momento di polemiche, non vorrei mai questo, lungi da me; ho solo risposto perchè fare caso fino qui a certe formalità lo vedo esagerato.
Nel suo piccolo ogni individuo (straniero o non)pensa, partecipa, rifflette, agisce, ama, soffre e vive nella società in cui appartiene, e sotto questo aspetto gli albanesi si sentono pienamente parte integrante del corpo (e anche di indole direi) del popolo italiano.
Kaltra Viola
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