lunedì 29 dicembre 2008

"Anche le polemiche, perfino le scerre, sono più proficue della reciproca ignoranza"(di Placido Altimari)

Carissimo Orazio,
lascia che alla cassata autocelebrativa aggiunga il mio piccolo confetto: complimenti!

Stai facendo un buon lavoro.
Offrendo uno spazio di libera e aperta dialettica costringi le monadi dell'indipendentismo mono-duo-triosiciliano a guardarsi negli occhi.
Nei quali sovente è riflessa la propria immagine: e questo fa -giustamente- incazzare. Anche le polemiche, perfino le scerre, sono più proficue della reciproca ignoranza. Che dalla conoscenza c'è sempre qualcosa da imparare. Anche l'acquisire la consapevolezza della reciproca incompatibilità è un gran risparmio di tempo. Come d'altronde la scoperta di una assoluta corrispondenza sollecita ad interrogarsi sulle ragioni delle irremovibili e superbe divisioni -da sempre- in atto.
Sappiamo bene infatti che tali divisioni promanano da ormai radicati pregiudizi, imposti dal personale percorso formativo.

Il quale mai è indenne dalle trappole ideologiche forgiate dalla borghesia colonizzatrice. È forse la consapevolezza di ciò a farmi esimere dal partecipare alle dispute via via sorte.
E per carità... o pigrizia, lascio che ognuno formi le proprie -comunque sbagliate- convinzioni. Ben sapendo che queste non servano a niente, e men che meno alla comune causa.
Ciò cha conta non sono infatti le convinzioni, bensì gli uomini che quelle convinzioni hanno.

Quando si saprà far emergere l'uomo dalla palude delle convinzioni sarà possibile immaginare percorsi ed azioni comuni. Io guardo agli uomini. E voglio a tutti egualmente bene.
Anche ai coglioni.
Un po' meno ai soliti furbetti. (E sono tanti).
Placido Altimari

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