venerdì 31 ottobre 2008

SULL'AZIENDALIZZAZIONE DELLA SCUOLA(intervento di Forza Nuova)

Ricevo da Forza Nuova e pubblico...
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RIFORMA GELMINI LE RAGIONI DEL NOSTRO NO!
Centinaia di migliaia di studenti, insegnanti e genitori stanno scendendo in piazza in ogni città d'Italia contro la Riforma scolastica del Ministro Gemini.

Lotta Studentesca, parte attiva in queste iniziative di protesta, vuole brevemente spiegare le ragioni del dissenso che la portano a manifestare in piazza con altre decine di sigle studentesche, anche di sinistra.La natura degli attacchi all'istruzione pubblica assume una portata ed un rilievo senza precedenti, nonostante non sia il primo degli attacchi alla scuola bensì il coronamento di un processo di disintegrazione iniziato quantomeno vent'anni orsono.Questi ultimi provvedimenti economici sono figli della sistematica deresponsabilizzazione dello stato nei confronti dell'istruzione, e si muovono nell'ottica si paragonare la scuola ad una qualsiasi azienda che debba seguire le leggi del mercato.
L'aziendalizzazione della scuola aprirà la porta ai privati, che prevedibilmente diventeranno i decisori della didattica e padroni della conoscenza.
Si tratta del compimento di un progetto che vede come obiettivo principale da una parte l'istituzione di poli d'eccellenza privati e alta formazione per pochissimi facoltosi, dall'altra percorsi formativi scadenti e senza servizi per tutti gli altri.
E questo è il punto principale del nostro dissenso.
Con la riforma Gelmini si trasformano le scuole in fondazioni private.
Nelle scuole-fondazioni i consigli d'istituto si trasformeranno in consigli di amministrazione, di cui faranno parte anche "rappresentanti dell'ente tenuto per legge alla fornitura dei locali della scuola ed esperti esterni scelti in ambito educativo, tecnico o gestionale", leggi "privati interessati".Contestiamo l'enorme taglio di finanziamenti statali alla scuola.
Attualmente, nel settore dell'istruzione, la spesa in rapporto al Pil nella media dell'Unione è pari al 5,1%.
L'Italia è già notevolmente al di sotto della media con una quota intorno al 3%.
I tagli promossi dalla Gelmini per manifesto volere del Ministro dell'Economia Giulio Tremonti, si aggirano intorno agli otto miliardi di euro.
L'effetto di queste misure colpisce innanzitutto gli organici: verranno tagliati i posti di 87mila insegnanti più alcune decine di migliaia di posti tra collaboratori scolastici, personale di segreteria etc.
Con i tagli dei finanziamenti per le assunzioni, al posto di molti docenti di ruolo avremo molti docenti precari: poiché le nomine sono solitamente annuali, ad ogni inizio scolastico cambieranno la maggior parte dei docenti, ossia vedremo distrutto completamente il principio della continuità della didattica.
A farne le spese saranno in primo luogo gli studenti, ma anche i giovani insegnanti a cui si vuole negare un futuro nel nome di una strana forma di "just in time".La volontà del governo di "fare cassa" sulla scuola avrà effetti non commensurabili e che danneggeranno il futuro di tutti gli italiani.
Stando a quanto detto dalla Gelmini, buona parte degli istituti "minori", ossia quelli con meno di 600 alunni verranno unificati.Complice la grave crisi economica in cui riversiamo, questo significherà un notevole aumento delle spese di trasporto degli studenti di provincia che incideranno negativamente sul bilancio famigliare.
Le ore settimanali di lezione verranno ridotte a 24 nella scuola primaria, con l'introduzione dell'ormai famoso "maestro unico".
La scuola primaria italiana, per quanto a nostro soggettivo avviso sia scaduta, è sempre stata una delle poche eccellenze nazionali.
Il maestro unico è un'idea che farebbe regredire l'Italia di almeno 50 anni.
Lotta Studentesca ha più riprese denunciato la nota ignoranza di molti dei nostri docenti, e per questo la specificità dell'insegnamento diviene ancora più rilevante. Sappiamo tutti che le nostri classi non sono più quelle di una volta.Infatti sono 700 mila, secondo le previsioni del ministero dell'Istruzione, gli studenti di origine straniera che si sono seduti sui banchi all'inizio del nuovo anno scolastico. La scuola italiana si trova di fronte a un boom che non ha precedenti neppure rispetto alle grandi cifre degli ultimi anni che hanno fatto registrare tra le 46mila e le 50mila nuove iscrizioni.
L'aumento rispetto alla stagione didattica 2007-2008, che aveva visto 574.133 studenti stranieri iscritti, sarebbe infatti di oltre 125mila nuove iscrizioni. Sempre secondo le stime del ministero, ai ritmi di crescita attuale del fenomeno, entro il 2011 si arriverà a quota un milione di studenti figli dell'immigrazione.
Gli studenti italiani già pagano il prezzo peggiore di questa immigrazione, ossia una progressiva scadenza della qualità della didattica, immaginiamo quindi cosa potranno imparare in una classe con una percentuale elevatissima di studenti stranieri gestita da un maestro unico!
Con più di 30 alunni il tempo che il docente potrà dedicare ai singoli studenti sarà sempre minore, buttando ai venti l'efficacia della sua azione educativa. Passiamo alla cancellazione nei fatti del "tempo pieno: una forma di attacco indiretto alla famiglia italiana.
I genitori entrambi lavoratori, ossia la maggior parte, non potranno che affidare i propri bambini ad istituti privati a pagamento. Anche qui, possiamo immaginare quali spese ulteriori dovranno affrontare le famiglie italiane.
e-mail: info@forzanuova.org
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