giovedì 28 agosto 2008

L'ABKHAZIA? COME IL KOSOVO

“Siamo felici, è una grande notizia. Qui a Sukhumi c’è grande festa. La gente si è riversata per le strade con le bandiere, suonando i clacson delle auto e stappando bottiglie di champagne”: il viceministro degli Esteri della Repubblica di Abkhazia, Maxim Goundjia, racconta con queste parole a "PeaceReporter" la gioia del popolo abkahzo subito dopo il riconoscimento dell’indipendenza da parte di Mosca.
“Ora speriamo che tutta la comunità internazionale segua l’esempio della Russia riconoscendo il nostro diritto all’indipendenza dalla Georgia – continua Goundjia – come ha fatto con il Kosovo, che come noi è stato costretto all’indipendenza per poter sopravvivere, perché non aveva alternative. Per noi, la fine di ogni possibilità di pacifica convivenza con i georgiani è stata dimostrata dall’aggressione militare contro l’Ossezia del Sud...Noi abkhazi abbiamo lottato e sofferto troppo per rinunciare alla nostra indipendenza. Noi non vogliamo essere parte della Russia, anche se sappiamo che la loro protezione è ancora indispensabile perché Saakashvili proverà sicuramente ad attaccarci ancora. Per l’Ossezia del Sud è diverso: loro vogliono riunificarsi con i loro fratelli dell’Ossezia del Nord, che fa parte della Federazione russa… ".
Orazio Vasta


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