martedì 29 luglio 2008

SUGLI INSULTI DI BOSSI AI "SUDICI" PROFESSORI,L'INNO 'TALIANO...e il MPA.

Pubblico tre interventi su Bossi,con una sola nota:chi legge deve ricordare che Bossi e bossini sono alleati non solo di Berluskoni e Fini,ma anche del signor RAFFAELE LOMBARDO,Presidente della Regione Siciliana e Kapo del MPA-Movimento Per l'Autonomia.....
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LE OFFESE DI BOSSI
...DA PARTE DEI DEPUTATI MERIDIONALI E SICILIANI SI SONO ELEVATE VOCI DEBOLI. OCCORREVA, INVECE, CHE SI RISPONDESSE A VOCE ALTA ED IN NOME DELLA CULTURA E DELLA DIGNITA' DELLA NAZIONALITA' MERIDIONALE E DI QUELLA SICILIANA
Gli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu ritengono che gli apprezzamenti di Bossi contro gli insegnanti meridionali siano stati offensivi e discriminanti. E che costituiscano una ulteriore dimostrazione di quanto sia stata e sia fallmentare la politica di ascarismo e di asservimento agli interessi del Nord-Italia, condotta dal 1860 ad oggi dalle classi, dai partiti politici e dai personaggi di potere, di governo e di opposizione, dominanti nel Sud ed in Sicilia. I quali, peraltro, ci hanno anche imposto, con la forza, i falsi miti risorgimentali con i rispettivi protagonisti come Garibaldi, Cavour, Vittorio Emanuele e compagnia bella, in modo che alla condizione di colonialismo economico e politico si aggiungesse la condizione di colonialismo culturale. Anzi: di alienazione culturale. Come, peraltro, dimostrano le polemiche che si scatenano ogni qualvolta si cerchi di ripristinare un minimo di verità storica su quello che è stato il TRAUMA del cosiddetto Risorgimento italiano in Sicilia e nel Meridione.Avevamo pensato, per la verità, che i deputati del Sud avrebbero dovuto e potuto rispondere adeguatamente. Invece hanno risposto spesso invocando la fratellanza e quei VALORI risorgimentali che non sono mai esistiti nel Sud ed in Sicilia. Hanno risposto, cioè, senza l'orgoglio e la consapevolezza di essere Meridionali e/o Siciliani. Non poteva, forse, andare diversamente dal momento che la stragrande maggioranza dei Rappresentanti politici nei Parlamenti di Roma, di Palermo e di Bruxelles sono essi stessi CORRESPONSABILI e COMPLICI dell'attuale SISTEMA POLITICO ISTITUZIONALE e del rapporto NORD-SUD, che ci vede COLONIA INTERNA delle Regioni Settentrionali.
GIUSEPPE SCIANO'
Segretario FNS
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M.I.L.-Movimento Indipendentista Ligure
COMUNICATO STAMPA
Mercoledì 23 luglio 2008 a cura di Franco Bampi e Vincenzo Matteucci
Alla cortese attenzione di Orazio Vasta
Bossi, l'inno e il M.I.L.
Per noi Indipendentisti Liguri "l'inno d’Italia" è uno dei tanti inni nazionali dei 194 Stati indipendenti che ci sono nel mondo e, se agli "italiani" piace, possono benissimo tenerselo! Non spetta a noi Liguri esprimere un "giudizio in merito", come non lo esprimiamo nel confronti di tutti gli altri "inni nazionali". Esprimiamo solamente il "rammarico" di non poter ancora vedere ANCHE la LIGURIA fra gli Stati INDIPENDENTI !
L'inno d'Italia nasce nel 1847. Il genovese Mameli non poteva "immaginare" che nel 1849 le truppe savoiarde, quindi "italiane", avrebbero messo a ferro e fuoco la città di Genova, saccheggiandola, uccidendo, stuprando donne, rubando di tutto, ecc... Quel re
Vittorio Emanuele II°, che aveva autorizzato tale "saccheggio", insultò i Genovesi che avevano osato ribellarsi, definendoli "vile ed infetta razza di canaglie". E ancora oggi la sua statua "troneggia" in P.zza Corvetto!
Tutto questo probabilmente Bossi NON LO SA!
Netta è quindi la nostra "differente motivazione" nel giudizio sull'inno d'Italia, che resta l'inno nazionale di uno Stato che, nel momento che restituirà alla LIGURIA la sua legittima INDIPENDENZA, riavrà tutto il nostro rispetto, come l'abbiamo per TUTTI gli Stati indipendenti.
L'inno del Piave, che tanto piace a Bossi, è comunque un "inno di guerra", di quella guerra del 1915-18, che ha provocato centinaia di migliaia di morti, anche LIGURI, che invece NON DOVEVANO ESSERCI, perché la Liguria è "stata costretta" ILLEGALMENTE ed ILLEGITTIMAMENTE a seguire i "destini dell'Italia"!
La LIGURIA aveva DIRITTO di restare una Nazione-Stato INDIPENDENTE, come la Svizzera e, come la Svizzera, NON AVREBBE FATTO né le due guerre mondiali, né le stupide guerre coloniali, né la guerra fratricida di Liberazione, evitando decine di migliaia di morti LIGURI !
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I professori del Sud
Scrivere un articolo dal titolo i "professori del Sud" mi fa venire in mente una canzone della mia giovinezza, che parlava delle "ragazze dell´Est". Sono quelle categorie prive di senso che ogni tanto vengono elogiate o più spesso insultate, a seconda della convenienza del momento. Sono prive di senso perché il mondo è fatto prima di tutto da individui, ed i concetti collettivi (se riferiti a gruppi di individui legati da generici vincoli, geografici o "etnici") sono vaghi e tanto più sfocati, quanto più abbracciano categorie ampie: gli "Italiani" sono "brava gente", i Tedeschi sono "cattivi", gli Inglesi "snob". E´ bene chiarire che il PNV-PARTITO NAZIONALE VENETO non ha nessun risentimento verso alcun gruppo o alcuna regione, del Sud, del Nord, del mondo. E non si riconosce negli insulti che leader di altri gruppi politici - distanti nelle mire e nella qualità dei membri dal nostro - ogni tanto a casaccio spediscono ad un mittente vago e alla fine inesistente. Nel caso di specie, poi, se in ITA vi sono, e vi sono stati docenti di ogni ordine e grado immensamente devoti e legati al proprio lavoro, eredi di una cultura classica di cui sempre sono stati orgogliosi, ebbene tali docenti si possono trovare assai spesso proprio nella generica categoria dei "professori del Sud".
Se mai, ad alcune scuole di pensiero che fioriscono a Napoli, si può fare un´accusa diversa: nel loro culto dello storicismo, da Hegel a Croce e grazie a quest´ultimo soprattutto, si sono imbevuti di un fanatico, quasi, culto dello Stato, e di ITA, purtroppo. Così, un numero di eccellenti filosofi, da Tessitore in poi, e storici, Galasso in primis, si sono fatti alfieri e difensori di tutta la paccottiglia italica, dal risorgimento alla "grande" guerra, dalla costituzione alla bandiera, e via così. Non rendendosi conto che il Sud cui appartengono è in mano alla camorra e ai piedi della miseria proprio perché esiste lo Stato ITA, e che senza di esso le cose andrebbero sicuramente meglio: dal momento che prima la Cassa, ora la Banca (!) del Mezzogiorno sono le grandi fonti di sostentamento di tutta la malavita locale. Gli aiuti pubblici drogano l´economia dei "paesi in via di sviluppo", si sa, e quindi anche del Mezzogiorno, alimentano i capibanda siano essi del Niger o della Campania, impedendo proprio quel processo di crescita che alcuni credono siano state create per favorire. Vedo questo storicismo esasperato in un´opera che in questi giorni vado leggendo per diletto, Vero Fatto, di Maurizio Martirano, ottimo studioso della scuola che ho appena menzionato. Senza ITA, senza la violenza sabauda e garibaldina, il Regno delle due Sicilie si sarebbe avviato ad essere quella "Svizzera del Mediterraneo" di cui alcuni studiosi hanno individuato la potenziale portata. Certo, questa critica si può recare ad alcune scuole di pensiero egemoni nel Sud, ma rispettando la loro profondità e la grande erudizione dei loro rappresentanti. Ma si tratta ovviamente di una critica un tantino più sofisticata (ma va senza dirlo) rispetto all´insulto ai "professori del Sud", che forse avranno bocciato il figlio del Bossi, destinato a succedere, pare, al padre, nella dinastia padanica. Se un giorno ritornasse una nuova versione, democratica, dello stato una volta chiamato Regno delle due Sicilie, il Sud fiorirebbe, letteralmente, e crescerebbe certo più in fretta rispetto allo stesso Nord. Eppure, alfieri così ostinati del senso dello Stato, vestali castissime di ITA, albergano in quelle prestigiose ed antiche università, e questo non giova.
Il vero non è il fatto, perché altrimenti dovremmo concedere una quota di verità, anche morale, alla miseria di città intiere in mano alla criminalità organizzata. Il vero è l´ideale morale, prima che politico, cui tendere. La verità è che ora come ora viviamo il falso, e nel falso. La verità verrà ripristinata quando i popoli aggiogati e soffocati in ITA torneranno liberi, e in grado di autodeterminarsi. Il tutto è il falso, e non il vero. O quasi. E questa critica a Hegel la faceva non un libertario, ma il mio lontano maestro marxista, T. W. Adorno.
Paolo Bernardini
http://www.pnveneto.org

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